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Tra Passione E Ricerca

Tanti sono gli studiosi che si sono dedicati alla ricerca e alla ricostruzione delle tradizioni popolari. Tra i più importanti è da citare certamente l’antropologo e filosofo Ernesto De Martino (1908-1965) autore di molti saggi dedicati ai riti e alla conservazione della memoria dei popoli. Citiamo qui solo due dei titoli più significativi, “Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento pagano al pianto di Maria” (1958) e ”Sud e Magia”, (1959). Hanno contribuito alla ricerca anche Eugenio Cirese (1884-1955), poeta e studioso che ha compiuto studi approfonditi sul canto popolare. Diego Carpitella (1924-1990), collaboratore di De Martino che ha compiuto ricerche sulla musica coreutica e rituale e sulla polivocalità sarda. Roberto Leydi (1920-2003), etnomusicologo e poi Lombardi, Satriani, Rossi e Bosio. Tutti mettono in evidenza l’origine del folclore presso le classi subalterne identificandone, come caratteristica dominante, la trasmissione orale.

Metodi moderni di ricerca e documentazione come videoregistrazioni e cinematografia hanno permesso di far emergere la vitalità di cui gode ancora oggi la cultura popolare italiana e di reinterpretarla non solo come ambito delle tradizioni “povere” ma anche come luogo per la conoscenza profonda delle radici culturali di un popolo.

Nel nostro territorio citiamo il gruppo folclorico de “L’uva Grisa”, la cui trentennale ricerca è rivolta alla ‘conoscenza critica ed alla pratica degli antichi repertori di musica, canto e danza della Romagna ed alla valorizzazione dei modi espressivi della cultura orale e delle forme di socialità ad essi legate’.

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